Siria: ribelli alawiti contro la dittatura islamista di Al Jolani
mar 10th, 2025 | Di Thomas Munzner | Categoria: Politica Internazionale
Siria: ribelli alawiti contro la dittatura islamista di Al Jolani
Stefano Zecchinelli
La Siria baathista è stata, fin dalla sua nascita, un avamposto antimperialista e antisionista. Sostenuta dall’Unione Sovietica si guadagnò il rispetto della Sinistra rivoluzionaria nel mondo arabo-musulmano. Nel 1970 Hafez al-Assad, con un “golpe bianco” predisposto da Mosca, mantenne all’interno della Siria plurale un non sempre facile equilibrio fra le componenti marxiste e non dell’esercito e la piccola-media borghesia commerciale, edificando uno Stato antimperialista per quanto “autoritario”. L’imperialismo “americano-sionista” ed il regime sunnita turco, nel dicembre 2024, hanno rovesciato il Partito Baath, storico protettore della sinistra marxista palestinese; una “controrivoluzione unipolare” che nel medio periodo (come avevo ampiamente previsto su L’Interferenza) avrà difficoltà a normalizzare il mosaico etnico-religioso del Paese. I tagliagole di HTS stanno sterminando alawiti, drusi, cristiani e comunisti, un pogrom eterodiretto dalla fazione “dem” del Pentagono.
Lo storico Enrico Vigna, con un saggio eccellente (“Costituita e strutturata la Resistenza Popolare siriana contro il regime jihadista e contro l’occupazione straniera”, CIVG) ha analizzato le diverse anime della Resistenza anti-jihadista in Siria traendone queste conclusioni:
“Le parti migliori e più patriottiche, comprendenti ufficiali, soldati e membri delle numerose milizie territoriali, comprendenti elementi di tutte le etnie, fedi e collocazioni politiche del paese, grazie alle capacità di alcuni alti ufficiali e generali hanno dato inizio, già dal dicembre ad un processo di costruzione di strutture e milizie territoriali, frenando la dispersione soggettiva, partendo da militari delle varie unità dell’EAS, combattenti delle numerose milizie locali che hanno mantenuto una disciplina e una propria organizzazione strutturata, passando così più facilmente ad uno stadio di clandestinità nelle proprie regioni o città, o andando su posizioni delocalizzate, come le campagne e le aree montagnose.” 1
Il controllo delle aree montuose, da parte della guerriglia anti-jihadista, è la condizione necessaria per spingere la Federazione Russa, alleata “tattica” del neo-Baath, ad intervenire nella costa, togliendo alla dittatura islamista l’amministrazione della porzione di “Siria utile”. La situazione ha conosciuto ulteriori risvolti con la comparsa della “Brigata Scudo Costiero”, nuovo gruppo armato fondato il 6 febbraio 2025 da Muqdad Fatiha, ex comandante delle Forze Speciali dell’Esercito Siriano. La brigata raccoglie miliziani comunisti, neo-baathisti, laici ed alawiti che, dopo la caduta di Assad, hanno attaccato i tagliagole di HTS nella zona costiera. Soffermandoci su una disamina militare le questioni, da vedere brevemente, sono due:
- Il governo baathista ha lasciato una traccia profonda nella genesi storica e culturale della popolazione autoctona (non soltanto alawita), modernizzando il Paese e trainando la transizione da un regime autocratico filo-coloniale ad uno Stato sociale-dinamico.
- Un esercito di mercenari, cosa capita dal più lucido esponente della borghesia francese, il Gen. Charles De Gaulle, non può vincere contro un popolo intero in armi. I terroristi di HTS non hanno, in termini logistici, nessuna possibilità di controllare il territorio secondo gli standard della “guerra convenzionale”.
I monti alawiti rappresentano, senza ombra di dubbio, un retroterra logistico per gli insorti i quali, nella riconquista di Latakia e Tartous, possono utilizzare la guerriglia asimmetrica su di un territorio non congeniale per il terrorismo jihadista (storicamente un guscio vuoto, privo di sostegno presso la popolazione locale). Gli islamisti non sono riusciti a smantellare il Comitato Militare per la Liberazione della Siria, guidato da Ghaith Dallah, ufficiale della quarta Divisione dell’esercito baathista e figura legata alle milizie antimperialiste sciite. Qualora la zona costiera venisse liberata, Dallah o perfino Assad potrebbero guidare un neo-Stato baathista sulla costa nella prospettiva, col sostegno di Hezbollah, Iran e Russia, di riconquistare l’intero Paese. Gli scontri, a breve, potrebbero estendersi fino a Damasco, permettendo alle popolazioni alawite di accerchiare i palazzi governativi.
Il regime di Al Jolani uccide senza pietà
I volenterosi carnefici di Al Jolani umiliano ed uccidono senza pietà: Le truppe dell’Hay’atTahrir al-Sham (HTS) hanno catturato civili accusati di essere, senza uno straccio di prova, membri di “cellule pro-Assad”. Li fanno strisciare ed ululare, poi li uccidono. In un importante appello di Resistenza Popolare leggiamo: “…Per chi vive in Siria, vi esortiamo a rimuovere le vostre foto personali… Eliminate tutti i messaggi… Indirizzi…Fate attenzione a ciò che postate sui social media in merito alla situazione in Siria e alle vostre opinioni… Evitate commenti o opinioni in pubblico…La nuova autorità jihadista che occupa la Siria perseguita coloro che resistono alle loro azioni spietate e maligne…” (Ibidem). L’Occidente collettivo, per proteggere l’entità sionista, culla “l’Islam made in USA” nell’indifferenza della corporazione giornalistica mentre in Siria c’è una mattanza in corso occultata dai media, autentiche prostitute di regime. Il Wahabismo con i tacchi a spillo.
Il “governo” di Al Jolani non è in grado di controllare il territorio. Da Gaza alla Siria, l’Asse della Resistenza, nell’era di Donald Trump, si ricompatterà, con nuovi attori e nuove organizzazioni militari, per perseguire sempre il medesimo obiettivo: una rivoluzione democratica ed antisionista regionale.
Washington, Israele, Ankara e la “nuova Siria” di Erdogan e Netanyahu non possono vincere sul terreno della “guerra convenzionale”, di terza generazione. Citando Mao, “l’imperialismo è una tigre di carta”, un approccio metodologico che vede nella conflittualità sociale il punto di partenza di qualsiasi analisi. La battaglia per la riconquista di Damasco è appena iniziata.