Dalla parte di Emergercy
apr 13th, 2010 | Di Piero Pagliani | Categoria: Politica Internazionaledi Piero Pagliani
Il grande Altan scrisse tempo fa una vignetta che descriveva perfettamente il nostro Zeitgeist, cioè lo spirito del nostro tempo. Diceva così:
“Il trucco c’è, si vede benissimo, ma non gliene frega niente a nessuno”.
La bugia c’è: NATO e Isaf dicono che non c’entrano nulla con l’arresto dei tre volontari di Emergency in Afghanistan, poi però anche il ministero degli Esteri italiano deve ammettere che invece c’entrano veramente.
Poi si rincara la dose delle accuse con quella incredibile di aver ucciso l’interprete dell’inviato di Repubblica Daniele Mastrogiacomo, Adjmal Nashkbandi, durante il rapimento del 5 marzo 2007.
Ricordo che anche dopo il successo della mediazione di Emergercy, che permise di riportare a casa Mastrogiacomo, personale dell’organizzazione fondata da Gino Strada fu arrestato con accuse fuori di testa.
Il trucco c’è, si vede benissimo, ma non gliene frega niente a nessuno.
Il ministro Frattini cerca di svignarsela all’inglese, ponendo le distanze tra il suo governo ed Emergency. Da un certo punto di vista è nel vero: Gino Strada, all’epoca dell’invasione dell’Afghanistan rifiutò con decisione le miliardarie profferte di Berlusconi per fare diventare Emergency una ONG “governativa”. Dopo il rifiuto scattò la sequenza di attacchi a Gino Strada da parte dei media amici del Cavaliere. Attacchi che in parte furono obliquamente ripresi anche da importanti personaggi di sinistra come Fassino (ve lo ricordate il “medico bravo ma confusionario”, e confusionario perché aveva osato dire, dopo l’11 settembre: “Non mi sento più americano di quanto non mi senta afgano”?).
Io sto dalla parte di Gino Strada e di Emergercy, proprio per i motivi per cui i viscidi e gli ipocriti non amano Gino Strada e non amano Emergency. Perché questa organizzazione è una delle ultime che mantiene un alto profilo di dignità e di indipendenza e quindi è molto, troppo scomoda.
Sto dalla sua parte proprio per i motivi che fanno inorridire l’editorialista di “Libero” che parla con sarcasmo degli ospedali puliti e attrezzati di Emergency che accolgono “anche” i talebani.
Ci sto proprio per i motivi per cui invece prende le distanze il ministro degli Esteri, il cui atteggiamento vergognoso mi ricorda l’anelito alla ricerca della verità del suo predecessore Gianfranco Fini, ministro degli Esteri quando a Baghdad fu ucciso dagli Americani l’agente dei nostri servizi segreti Nicola Calipari. In sostanza nessuno disse né un “ah” nè un “bah” ufficiale, perché non si importuna l’alleato d’oltreoceano.
Sto con Emergency per i motivi contrari per cui maggioranza (fascista, corrotta, ecc…) a braccetto con opposizione (gli aggettivi metteteli voi) hanno recentemente votato il rifinanziamento del nostro corpo d’invasione in Afghanistan, embedded nelle guerre imperiali statunitensi.
Per tutto questo sto dalla parte di Emergency senza se e senza ma.
[...] This post was mentioned on Twitter by Rodolfo Monacelli. Rodolfo Monacelli said: Dalla parte di Emergercy. di Piero Pagliani http://www.comunismoecomunita.org/?p=877 [...]
Sono giunto a questo post su segnalazine di un mio commentatpre, Eugeio Orso, e devo dire che le idee sono valide.
In effetti per chi ha un’ottica opposta a quella del Sistema, riguardo il conflitto afghano, la conclusione non può che essere opposta rispetto a quella ufficiale.
Come dicevo, Emergency è una voce fuori dal coro della corporatocrazia che vuole questa guerra per cui la si vuole imbavagliare, Essa sfugge al quadro di ordine e di nuova civiltà che deve costituire la realtà ufficiale, nel caso specifico, dell’Afghanista.
Per cui, stavolta, mi sento davvero dalla parte di Gino Strada e collaboratori.
A presto!
Benvenuto Simone, questo Laboratorio è aperto, vienici a trovare spesso.