Maria Ressa e la lobby progressista: la “sinistra” che sputa su Assange
ott 22nd, 2021 | Di Thomas Munzner | Categoria: Contributi
STEFANO ZECCHINELLI
MARIA RESSA E LA LOBBY PROGRESSISTA: LA “SINISTRA” CHE SPUTA SU ASSANGE
L’Occidente capitalista egemonizzato dallo Stato profondo statunitense attraverso il conferimento del Premio Nobel, premia intellettuali narcisi e (il più delle volte) necrotizzati proiettando l’unilateralismo del Pentagono contro le nazioni esterne al mondo globalizzato: gli Stati Uniti d’America, Israele e Gran Bretagna premiano la globalizzazione politico-economica promossa da Nato, City di Londra e dalla lobby della destra israeliana. Il giornale Sinistra.ch, vicino al Partito comunista del Canton Ticino, ha opportunamente citato un estratto dalla voce ‘’Premo Nobel’’ della Grande Enciclopedia Sovietica, rileggiamo: “I governi borghesi dei principali paesi capitalisti, con l’aiuto di ogni sorta di intrigo, cercano di ottenere i Premi Nobel (soprattutto il premio per la pace) per i propri rappresentanti. Come risultato, il Premio Nobel è stato spesso assegnato non in base a reali meriti scientifici, letterari, o nella lotta per la pace, ma in base agli interessi politici delle nazioni borghesi“ 1. Dmitrij Muratov, capo redattore di Novaya Gazeta (Giornale Nuovo) e Maria Ressa ‘’Premi Nobel’’ per la Pace: una dichiarazione di guerra contro Russia, Cina e Julian Assange? A riguardo, il giovane storico comunista Nil Malyguine non ha dubbi:
‘’Il premio Nobel per la pace infatti non viene assegnato a chi ha raggiunto concreti risultati per la pace del nostro povero pianeta, quanto piuttosto a chi ha soddisfatto qualche punto dell’agenda politica neoliberista. E Novaya Gazeta ne soddisfa molti, essendo una delle principali voci che veicola la propaganda liberista occidentale alle orecchie dei russi. Del resto tra i principali azionisti del giornale troviamo il miliardario Alexander Lebedev, che come tutti gli oligarchi non può rimanere indifferente al messaggio liberista, ma anche Michail Gorbachev, anch’egli vincitore del Nobel per la pace, visti i suoi innegabili meriti nella vittoria dell’ordine mondiale liberale’’ (Ibidem)
La lotta all’autoritarismo politico è un’arma a doppio taglio della CIA: da un lato rafforza l’americanismo culturale, ideologia che da diversi decenni ha corrotto la ‘’sinistra’’ europea trasformandola in uno zombie e, dall’altra parte, occulta il totalitarismo economico delle grandi multinazionali anglosassoni. La dissoluzione dello Stato di diritto è una conseguenza dello Stato di profitto, una realtà pre-esistente al capitalismo della sorveglianza, ciononostante è innegabile che il Grande Reset abbia accelerato questo processo dissolutivo proiettando in Occidente la costruzione d’una nuova Architettura di potere: una globalizzazione modificata, dove il ‘’centro-sinistra’’ governa coi programmi dell’estrema destra finanziaria. Q_Anon in confronto è (quasi) una barzelletta.
Maria Ressa contro Julian Assange?
L’atteggiamento di Maria Ressa (MR) nei confronti di Assange e WikiLeaks riflette la proiezione unilaterale del Pentagono contro l’Eurasia: aperta ostilità contro chi ha dimostrato la natura militare delle nuove guerre imperialiste, ‘’guerre eterne’’ combattute, non per essere vinte, per gettare intere regioni nel caos, una dottrina geopolitica definita da diversi accademici, per nulla ‘’non allineati’’, ‘’crudele’’.
Intervistata nel 2019, MR dichiarò che Assange e WikiLeaks non erano veri giornalisti, rilanciando una posizione politica particolarmente diffusa nella fazione ‘’democratica’’ dell’imperialismo occidentale, dal Partito democratico USA a quello italiano (più di recente anche il M5S): ‘’Questo perché un vero giornalista “esamina, decide e sa quando qualcosa ha valore per la sicurezza nazionale e lo trattiene finché non può verificare che non lo è”. I commenti hanno legittimato l’accusa di Assange e i suoi tentativi di negargli le protezioni del Primo Emendamento della libertà di stampa alla Costituzione degli Stati Uniti, oltre a esprimere la lealtà di Ressa all’apparato di “sicurezza nazionale”’’ (Oscar Grenfell, WSWS) 2. Giornalismo comprato: ‘’libero’’, ‘’indipendente’’, finanziato dagli USA ed acclamato dal Comitato Nobel.
La ‘’sinistra’’ progressista ha abbandonato Assange (di fatto dal 2014, quando Wikileaks rivelò il legame finanziario dell’ISIS con la Fondazione Clinton), ma non s’è trattato dell’unico tradimento e, tantomeno, non sarà l’ultimo: molti anni prima abbandonò a se stesso il mondo del lavoro rendendosi compartecipe della ‘’guerra di classe dall’alto’’ e, dopo il 1989, iniziò a considerare la classe operaia obsoleta abbracciando la tesi di Toni Negri sulle Moltitudini. L’attuale ‘’sinistra’’ (in Italia dal PD al PRC) è una proiezione ideologica del Pentagono e della Goldman Sachs, non dobbiamo coltivare false aspettative: il 27 e 28 ottobre, quando si terrà l’udienza d’appello per la richiesta d’estradizione, i progressisti non riempiranno le strade per difendere la vita di Julian.
https://www.sinistra.ch/?p=12180
https://www.wsws.org/es/articles/2021/10/19/assa-o19.html
http://www.linterferenza.info/esteri/maria-ressa-la-lobby-progressista-la-sinistra-sputa-assange/?fbclid=IwAR25kFOvULwgesEI2hGgjFIJdlNLV5UwjVkE2126nfK575tm1zTsMjQvIEo