“Pandora Papers”: un cartello illecito contro Russia e Cina?
ott 12th, 2021 | Di Thomas Munzner | Categoria: Politica Internazionale
“Pandora Papers”: un cartello illecito contro Russia e Cina?
Stefano Zecchinelli •
Contro le previsioni dei media, i ‘’Pandora Papers’’ non metteranno fine alla speculazione finanziaria, ma accentreranno il potere dell’oligarchia finanziaria attorno alla Gran Bretagna ed alla fazione ‘’cosmopolita’’ della borghesia USA. Il giornalista Jacob Crosse, per il sito marxista World Socialist Web Site (WSWS), ha rilevato che:
‘’Tuttavia, come le precedenti esposizioni dell’ICIJ, c’è un notevole divario tra i dettagli finanziari rivelati su coloro che sono nemici ufficiali dell’imperialismo statunitense, rispetto agli americani. Dei 336 politici identificati nelle fughe di notizie, nessuno proviene dagli Stati Uniti, mentre sono stati identificati 19 politici russi e 38 politici ucraini. La mancanza di politici statunitensi nominati è ancora più notevole considerando che l’ICIJ ha trovato più di $ 1 miliardo in trust con sede negli Stati Uniti, strumenti completi per l’elusione fiscale e il riciclaggio di denaro’’ 1
I giornalisti appartenenti al International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ), protagonisti dell’inchiesta denominata ‘’Panama Papers’’ nel 2016, si sono messi al servizio del capitalismo anglosassone violando la Carta di Monaco di Baviera adottata, nel 1971, da tutti i sindacati professionali ed estesa alla Federazione internazionale dei giornalisti, accettando di lavorare su documenti rubati che coinvolgevano una cerchia preliminare di bersagli politici: affaristi appartenenti all’oligarchia economica russa, (apparentemente) vicina al presidente Putin ed imprenditori cinesi affiliati alla borghesia di Shangai. Israele e gli Stati Uniti d’America sono ‘’grandi assenti ‘’ a parte alcuni manutengoli vicini all’ex presidente Donald Trump, arnese anacronistico del capitalismo padronale affiliato ai ‘’jacksoniani’’ dell’establishment tradizionale USA.
Dietro i ‘’Pandora Papers’’ potrebbe esserci la CIA?
Il giornalista investigativo Thierry Meyssan appariva decisamente sicuro quando, nel 2016, ci comunicava che: ‘’L’International Consortium of Investigative Journalists, si sospetta, è finanziato da numerose organizzazioni collegate con la CIA, come la Fondazione Ford e le fondazioni di George Soros. Quest’ultimo esempio è il più interessante: per i membri dell’ICIJ il denaro di Soros non proviene dalla CIA, ma dalle speculazioni finanziarie a scapito dei popoli, cosa che lo renderebbe più accettabile’’ 2. Tre anni dopo, il miliardario iraniano-franco-statunitense Pierre Omidyar ha inglobato nella propria rete il giornale d’inchiesta The Intercept spingendo alle dimissioni il Premio Pulitzer Glenn Greenwald, custode degli archivi Snowden ed oppositore dell’amministrazione Biden. Il nuovo Ordine Mediatico Mondiale è funzionale a rafforzare l’ideologia del Grande Reset, coalizzando contro Russia, Cina e la componente ‘’euroasiatica’’ della borghesia europea la stampa occidentale, decisamente prona alla proiezione dell’unilateralismo del Pentagono. Attualmente 14 gruppi editoriali si spartiscono i 2/3 della stampa globale, (21st Century Fox, Bertelsmann, CBS Corporation, Comcast, Hearst Corporation, Lagardère Group, News Corp, Organizações Globo, Sony, Televisa, The Walt Disney Company, Time Warner, Viacom, Vivendi)’’ 3, per Meyssan si tratta indubbiamente di un ‘’cartello illecito’’ il quale, di fronte all’aggressione statunitense e sionista alla Siria panaraba, ha dato una visione unilaterale dei fatti in Medio Oriente fiancheggiando la dottrina della ‘’guerra senza fine’’.
In un commento su Russia Today, l’analista Kit Klarenberg ha domandato: “La CIA potrebbe essere dietro la fuga di notizie dei Pandora Papers, data la loro curiosa disattenzione verso i cittadini americani?’’ (citato sul WSWS), negli stessi termini Hu Xijin, caporedattore del Global Times, ha ipotizzato che le agenzie occidentali siano state coinvolte nella fuga di notizie creando nuovi strumento per l’intervento neocoloniale nei paesi in via di sviluppo. Jacob Crosse ha precisato che: ‘’Sebbene l’ICIJ non sia riuscito a trovare alcun politico “corrotto” negli Stati Uniti, ha scoperto un gran numero di trust costituiti negli Stati Uniti che sono stati utilizzati dalla borghesia per proteggere i propri beni dalla responsabilità fiscale. Nel South Dakota, dove i repubblicani controllano il governo statale dagli anni ’70, le società fiduciarie hanno avuto la possibilità di prosperare, consentendo all’oligarchia finanziaria di accumulare quasi $ 360 miliardi di attività attraverso trust segreti’’. I trust dinastici statunitensi evidenziano il carattere parassitario dell’oligarchia occidentale, ciononostante il WSWS non coglie la proiezione geopolitica del Pentagono e del nuovo Ordine Mediatico Mondiale: l’estensione della ‘’guerra eterna’’ a Mosca e Pechino.
Presa in custodia da Soros, nel nome della lotta all’illegalità la sinistra ‘’politicamente corretta’’ sta perseguendo l’agenda della Goldman Sachs: la distruzione delle Costituzioni antifasciste. Le inchieste dei ‘’giornalisti comprati’’, invece di rafforzare il giornalismo investigativo, corroborano il potere delle Big Tech accelerando la costruzione d’una nuova Architettura di potere: la globalizzazione politico-economica non ha nulla di democratico. Con la fine del 2022, inizierà una nuova fase del dominio borghese: il capitalismo ‘’fascista liberale’’ delle piattaforme, nel mondo occidentale le classi dominate non avranno più nulla.
https://www.wsws.org/es/articles/2021/10/07/pan–o07.html
https://www.voltairenet.org/article191148.html
https://www.voltairenet.org/article195553.html
http://www.linterferenza.info