HEZBOLLAH, MOVIMENTO POPOLARE
ott 20th, 2020 | Di Thomas Munzner | Categoria: Politica Internazionale
HEZBOLLAH, MOVIMENTO POPOLARE
Il Libano da sempre è stato una combinazione di culture, etnie e religioni differenti che hanno portato anche a guerre civili, soprattutto fra cristiani maroniti supportati dall’entità sionista e musulmani.
Fra il 1982 e il 1985 la Resistenza islamica prepara il nuovo soggetto politico-
militare che prende il nome di Hezbollah (il Partito di Dio).
Il panarabismo uscito sconfitto dalle guerre contro l’entità sionista e con le varie fazioni della “sinistra” indebolite, non è riuscito a fornire risposte adeguate alle richieste dei popoli, in questo contesto nasce Hezbollah.
Nato appunto dai fondamentali della religione sciita, ben presto si fa portatore del riscatto nazionale libanese nei confronti dell’invasore sionista e dei suoi alleati.
Non sto qui a parlare delle origini e storia di Hezbollah, c’è una letteratura a
riguardo molto ben dettagliata, voglio solo rimarcare l’aspetto sociale e
geopolitico di tale movimento.
Nato soprattutto fra gli abitanti sciiti nel Libano del sud e fra i sobborghi di Beirut, Hezbollah è riuscito ad essere la voce degli ultimi della terra, dei
diseredati, prendendo le loro difese e facendo proprie le loro rivendicazioni, ma soprattutto difendendole dall’invasore sionista.
In circa 40 anni di attività è divenuto uno degli attori principali della scena
nazionale libanese e anche, geopoliticamente parlando, attore nella scena
mediorientale.
Questo è avvenuto grazie alla capacità dei suoi dirigenti e militanti di riuscire a creare una capillare rete sociale tra i proletari, tra le masse più impoverite del Libano offrendo loro assistenza medica, sanitaria, ecc., rendendo meno dura la vita di un luogo da sempre bersaglio dei sionisti.
Ospedali, scuole, ma anche moschee, centri culturali e mass media indipendenti che esaltano l’azione dei combattenti fioriscono in un deserto di macerie: Hezbollah ricopre un ruolo progressista e di faro per i diseredati dell’intero medio oriente e diventa ben presto l’incubo dei sionisti, i suoi quadri sono anche ex esponenti di Al-Fatah e di organizzazioni di sinistra palestinesi e libanesi.
La lotta di liberazione nazionale contro l’occupante sionista avrà, ed ha tutt’ora, uno strettissimo legame con la liberazione della Palestina, una lotta impari ma che grazie al supporto della popolazione libanese ha portato Hezbollah alla vittoria nel sud del Libano, cacciando gli invasori, anche se quest’ultimi hanno conservato la regione delle fattorie di Sheeba.
Come sottolineato sopra Hezbollah è divenuto un esempio da seguire per molte organizzazioni, una su tutte Hamas: entrambe partendo da presupposti ideologici religiosi finiscono per essere veri e propri movimenti per la liberazione nazionale e sociale, non volendo creare stati islamici, ma facendosi portatori di una nuova visione del mondo del mondo islamico.
In quest’ottica progressista Hezbollah, in questi ultimi anni, ha di fatto aperto le porte a tutti i libanesi, di qualsiasi credo religioso ed etnia, mostrando così il suo volto popolare, non sono pochi gli esempi di battaglioni composti da drusi o cristiani che sono andati a difendere, insieme a reparti russi, il legittimo governo siriano di Assad da fantocci islamisti a guida yankee-sionista.
E’ fondamentale capire che Hezbollah è l’anello di congiunzione geopolitico, tra il Golfo Persico e il Mediterraneo: i suoi quadri si sono messi a disposizione della Resistenza irachena, del legittimo governo siriano, e della Resistenza palestinese, nonché fornendo assistenza ai resistenti yemeniti.
Ovviamente Hezbollah è nato in un contesto territoriale e sociologico del tutto
estraneo alla cultura europea, ma non per questo non può offrire spunti.
Nel nostro paese infatti la nascita di un Movimento Popolare Progressista, aperto a tutti coloro che sognano un reale cambiamento di sistema è diventato una sorta di sogno, ma non è detto che ciò non si realizzi.
Se nel mondo mediorientale la nascita di Hezbollah è avvenuta anche grazie
all’invasione dell’entità sionista ed ad altre macroscopiche contraddizioni di
natura etnica ed economica (il sud del Libano era la parte più arretrata del
paese), nel nostro paese, che viene considerato una democrazia completa, ci
sono tuttavia condizioni economiche e sociologiche che segnano evidenti fratture sociali ed in più abbiamo un’occupazione militare (le 113 basi yankee) da oltre 75 anni e pertanto con tutti i distinguo del caso ci sarebbero i presupposti per la nascita di un nuovo Movimento.
In conclusione Hezbollah è a oggi il volto nuovo di una “laicità religiosa” volta alla liberazione della nazione e dell’uomo, che non ha pari in Medioriente se non in Siria o Iran ed in tempi passati che si riscontrava anche in paesi come la Libia.
Sta di fatto che lotta sociale e lotta di liberazione nazionale vanno di pari
passo, un grande insegnamento, che Hezbollah ha messo in pratica con
successo, una lezione che l’Europa e l’Italia in particolar modo ha dimenticato.
Emanuele Fanesi