No Muos
apr 1st, 2015 | Di Maurizio Neri | Categoria: Primo Piano
Angelo Fontanella
Così come previsto, Il Ministero della Difesa ha presentato giorno 17 marzo, ricorso in appello al CGA (Consiglio di Giustizia Amministrativa) contro la sentenza del 13 febbraio scorso, con la quale il Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo dichiara, di fatto, abusiva l’installazione delle tre parabole del Muos nella base NRTF di Niscemi e ne ordina la dismissione, così come dovrebbe avvenire per qualsiasi opera illegale. La sentenza ha accolto il ricorso presentato da Legambiente, dal Movimento No Muos Sicilia e da diversi cittadini assistiti dai legali del Coordinamento Regionale dei Comitati No Muos ed ha evidenziato l’illegalità dei lavori all’interno della base americana di Niscemi, essendosi questi svolti in assenza di autorizzazioni valide e in presenza di gravi carenze nelle documentazioni prodotte. La Sentenza manco a dirlo, non è stata osservata e già, dal giorno dopo la sua pubblicazione, i lavori dentro la base sono ripresi ai ritmi di sempre. A nulla sono servite le proteste degli attivisti, i tentativi di blocco stradale: marines e operai dipendenti delle ditte che operano all’interno della base, scortati da ingenti Forze dell’Ordine sono sempre riuscite a varcare quel cancello n.1 che conduce all’interno della base ed il Muos ha ripreso le sue prove tecniche. A nulla son servite nemmeno le diffide e gli atti che i legali dei No Muos hanno indirizzato agli organi preposti al rispetto di un atto di Giustizia Amministrativa definitivo così importante come una sentenza del TAR.
La Questura di Caltanissetta ha dichiarato di non aver ricevuto il primo atto moratorio di Legambiente, Il Ministero dell’Interno ha declinato le sue competenze, riguardo all’operato delle forze di Polizia nella questione Muos. Nella confusione di competenze e risposte non date, qualche giorno fa l’Associazione Antimafie “Rita Atria” ha presentato una denuncia contro le forze di Polizia: “Abbiamo ritenuto GIUSTO e doveroso, rivendica l’Associazione in un suo comunicato ufficiale, denunciare quelle istituzioni che nonostante abbiano giurato sulla Costituzione, stanno umiliando e offendendo quel giuramento. Abbiamo denunciato quella polizia di stato che anzichè identificare chi continua ad operare nel cantiere del MUOS, li scorta.” Due giorni fa, infine, la risposta del Ministero della Difesa alla Sentenza.
Nel ricorso, il Ministero attraverso l’Avvocatura dello Stato, avanza delle “censure” sulle decisioni del Giudice Amministrativo e prova a dimostrare come non vi siano carenze istruttorie sui vizi ambientali, tali da inficiare le autorizzazioni rilasciate nel 2011 e riferisce dati e conclusioni riferentesi ad uno studio dell’Istituto superiore della Sanità, ampiamente confutato dagli studi prodotti, ancora il 21 luglio 2013, nella relazione di 150 pagine, dagli scienziati e dagli esperti auditi dal verificatore del TAR. Una di queste riguarda i pareri resi dall’Enav sulla sicurezza del traffico aereo nella zona. Secondo il Ministero della Difesa: “ribadito che la materia della sicurezza del traffico aereo (specialmente se connessa a esigenze operative militari internazionali) appartiene alla competenza esclusiva dello Stato e non alla regione Siciliana, è appena il caso di ricordare il dato assolutamente positivo che emerge dagli studi dell’ENAV (“la probabilità che un aeromobile si trovi alla stessa quota raggiunta dal fascio di onde elettromagnetiche sprigionate dal Muos è molto bassa e comunque il tempo sarà dell’ordine della frazione di secondo”). A proposito della sicurezza del traffico aereo che dovrebbe appartenere allo Stato piuttosto che alla Regione Siciliana ci chiediamo a QUALE STATO si riferisca il Ministero, visto che LA BASE NRTF E’ DI “USO ESCLUSIVO” DELLA U.S. NAVY, così come disciplinato dal Memorandum di intesa tra il Ministero della Difesa della Repubblica Italiana ed il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti D’America relativo alle installazioni/infrastrutture concesse in uso alle Forze Statunitensi in Italia.
Riguardo invece alle dichiarazioni dell’Enav cui fa riferimento il Ministero, va comunque considerato che nell’ultima relazione prodotta al TAR, l’Enav dichiara di non essere in grado di dire se il fascio d’onde del Muos possa arrecare danni alle strutture dei velivoli o alle persone trasportate non essendo questa materia di sua competenza. Lo stesso Gruppo di studio diretto dal Prof. Zucchetti del Politecnico di Torino, dedica a questa questione, ampio spazio nella relazione di 150 pagine presentata alla Regione Siciliana e da questa mai considerata. Un rappresentante dell’ENAV si è poi espresso a riguardo, affermano gli scienziati
durante l’ Audizione sul Muos congiunta Commissioni IV e VI dell’ARS del 5 febbraio 2013. Dal resoconto si evince come, in assenza di informazioni più precise le autorità, allo stato attuale, non sono in grado di garantire la sicurezza dei voli negli aeroporti sopracitati. E ancora a proposito del possibile rischio di incidente aereo dovuto ad irraggiamento accidentale durante il funzionamento ordinario, ricordiamo che (per stessa ammissione degli Statunitensi ) il Muos non è stato installato a Sigonella per la possibilità del verificarsi di incidenti, mentre nella stessa relazione del Gruppo di studio del prof. Zucchetti si legge: “Durante il funzionamento ordinario, il fascio emesso dalle parabole MUOS è diretto verso il cielo con un angolo di elevazione molto piccolo. In queste condizioni a 30 Km di distanza, il fascio attraverserebbe il cielo alla quota 10.000 metri di altezza (a distanze inferiori la quota è ovviamente più bassa), con rischio di investire accidentalmente gli aerei e provocare gravi interferenze, guasti e malfunzionamenti alla strumentazione di bordo. L’area circostante Niscemi è interessata da un intenso traffico aereo: l’aeroporto di Comiso si trova a circa 50 Km di distanza, Sigonella a 52 Km, Fontanarossa (Catania) a 67 Km.” Infine Il Ministero attraverso l’avvocatura dello Stato chiede la sospensione degli effetti della Sentenza, poiché ritiene che sia “ragionevolmente da escludere che l’esecuzione della decisione di primo grado, in pendenza dell’appello, possa avvenire, secondo un’ ottica autoritaria ed integralista, mediante la dismissione dell’intero sistema satellitare e non va neppure sottaciuto il gravissimo e immediato pregiudizio economico che subirebbe l’Amministrazione della Difesa ove dovesse dare esecuzione alla sentenza ( ovviamente anche di ciò risponderebbe poi in via risarcitoria l’Amministrazione regionale): ingenti somme di denaro pubblico, infatti, sarebbero sottratte ai fini istituzionali compromettendone irrimediabilmente il buon esito.”
Prosegue quindi questa vergognosa vicenda di uno strumento di morte, il sistema di telecomunicazioni satellitari della marina Usa, che con le sue fortissime onde elettromagnetiche andrà a massacrare coi tumori ( in particolare le leucemie) l’intera popolazione siciliane e creerà gravi malformazioni congenite ai nuovi nascituri, oltre ad essere strumento delle future guerre su vasta scala dell’Imperialismo, magari contro Russia ed Iran. Vicenda che ha visto il presidente della regione Crocetta, dapprima farsi portatore delle istanze no Muos in campagna elettorale, salvo poi puntualmente voltare gabbana una volta eletto e dichiarare assoluta fedeltà ai suoi padroni d’oltreoceano, revocando la revoca delle autorizzazioni alla costruzione di questo impianto di morte, che lo stesso assessorato all’ambiente della regione aveva effettuato. Inutile infine esprimersi sul comportamento criminale e terrorista dei governi collaborazionisti dell’occupante statunitense, coi ministeri della difesa subito pronti a fiondarsi contro sentenze del Tar e provvedimenti delle amministrazioni regionali che vadano in senso contrario al volere di Washington e a dar ordine di non fare rispettare quelle ordinanze. E’ prevista per sabato 4 Aprile, l’ennesima mobilitazione contro l’ecomostro, davanti la base che ricordiamo sorge in un’area protetta, quella della sugherata di Niscemi. La mobilitazione popolare è l’unico strumento per far si che ancora una volta non abbia la meglio l’arroganza criminale americana e dei suoi servi in Italia, e difendere quel minimo di sovranità rimasta in questo povero paese distrutto dall’imperialismo finanziario e militare a stelle e strisce.