Obama, il nucleare e i soliti sinistrati
mar 4th, 2010 | Di Stefano Moracchi | Categoria: Politica Internazionaledi Stefano Moracchi
Obama annuncia otto miliardi di dollari per due centrali da costruire nello stato meridionale della Georgia che, a suo dire, dovrebbero creare tremilacinquecento posti di lavoro, ma solo ottocento in pianta stabile.
Obama rilancia il nucleare proprio mentre l’Iran viene messa sotto accusa per il suo programma nucleare ad uso civile.
Gli USA hanno dimostrato di saper fare uso criminale dell’energia atomica e di non avere remore a gettare su milioni di persone qualche bomba atomica.
Eppure la sinistra nostrana gioiva in un brodo di giuggiole alla vittoria di Obama, e come dei tarantolati per la vittoria di Luxuria all’isola dei famosi, non avendo pudore di paragonarla a quella di Obama (leggere Liberazione di Sansonetti di quei giorni).
Schmitt definisce il sovrano come colui che ha il potere di sospendere il diritto. Weber definisce lo stato come il soggetto che ha il monopolio della violenza.
Eppure Bertinotti non ha saputo fare meglio che teorizzare la non-violenza che, a paragone di quella di Pannella, sembra una caricatura. Ma a ben guardare la candidatura della Bonino alla regione Lazio, col sostegno di tutta la sinistra, parrebbe dire: tutto torna!
Molti hanno teorizzato, ad esempio Aron, che l’atomica, proprio per i suoi effetti distruttivi, paradossalmente favorisce la pace.
Quale pace?
La forza ha generato il diritto.
Qui ci troviamo calati nel don Chisciotte di Cervantes e i mulini a vento sono effettivamente da combattere perché non sono ciò che sembrano essere.
Il senso di approssimazione della sinistra ha dimostrato ancora una volta la totale subordinazione culturale e politica alla destra che, per prima, aveva rilanciato l’idea del nucleare.
La sinistra non aveva saputo fare meglio che riferirsi proprio ai green jobs di Obama, e ai milioni di posti di lavoro ambientali che aveva promesso e che non vedranno mai la luce, come non vedrà la luce la copertura sanitaria tanto sbandierata.
Il fatto è che mentre la sinistra perdeva l’elezioni politiche in Italia, sembrava rifarsi con quelle in USA con il loro candidato Obama.
Una storia ridicola se paragonata a quella del don Chisciotte!