L’imperialismo e gli Stati nazionali: alcuni problemi di teoria marxista
feb 8th, 2012 | Di Stefano Zecchinelli | Categoria: Teoria e criticadi Stefano Zecchinelli
L’imperialismo e gli Stati nazionali: alcuni problemi di teoria marxista
”A chi si deve, se dura l’oppressione? A noi.
A chi si deve, se sarà spezzata? Sempre a noi.
Chi viene abbattuto, si alzi!
Chi è perduto, combatta!
Chi ha conosciuto la sua condizione, come lo si potrà fermare?
Perché i vinti di oggi sono i vincitori di domani
e il mai diventa: oggi!”Bertolt Brecht
1. I principali Stati imperialistici, con in testa gli Usa, hanno come primo bersaglio gli Stati nazionali, la democrazia e il diritto all’autodeterminazione dei popoli.
Gli ideologi del Pentagono, durante la guerra fredda, hanno strumentalizzato il concetto di democrazia per condurre la loro battaglia (non solo politica, ma anche ideologica) contro gli Stati dell’Est (a prescindere dal dibattito sulla natura sociale di quei Paesi). La democrazia, quindi, viene fatta coincidere con la libertà economica e il libero mercato; le, così dette, Repubbliche popolari, stando a questo discorso imprescindibile, non avevano altra soluzione che accettare le economie capitalistiche. I risultati del dopo 1989 sono sotto gli occhi di tutti e, sicuramente, le popolazioni che si sono beccate, circa un decennio di shock economy, hanno avuto ben poco di cui gioire.
In questo articolo mi propongo di rimettere in discussione il concetto di democrazia, strappandolo all’ideologia dominante neo-liberista, in questo modo traccerò un filo rosso fra democrazia, Stato nazionale e socialismo. Fatta questa breve premessa passo ad esporre in modo argomentato le mie opinioni.
Leggi l’articolo in pdf: L’imperialismo_e_gli_Stati_nazionali