Intervista a Giulietto Chiesa
nov 12th, 2011 | Di Antonella Ricciardi | Categoria: Dibattito Politicodi Antonella Ricciardi, direttrice di Comunismo e Comunità
Nel dialogo che segue a breve, Giulietto Chiesa, giornalista e scrittore di fama internazionale, studioso di spessore, soprattutto, di temi sociali e legati alla globalizzazione, esprime le principali posizioni ideali e le proposte concrete del suo movimento di recente fondazione: Alternativa Politica. Le analisi di Giulietto Chiesa spaziano, in particolare, dall’annoso problema del debito pubblico, al dramma del precariato e della disoccupazione, dalle guerre di aggressione neo-colonialistiche, ai temi della salvaguardia ambientale e dell’importanza ineludibile della cultura, per non subire passivamente una propaganda omologante, che, su piccola e larga scala, risponde solitamente agli interessi senza scrupoli dell’alta finanza sovranazionale. Non minore importanza ha, in questo approfondimento, la metafora di “Matrix”, spesso usata da Chiesa per indicare una reale (eppure, per molti, impalpabile) propaganda che distorce ed a volte falsifica la realtà…dal nome di un celebre film in cui il protagonista viveva, inconsapevolmente, in un mondo di realtà virtuale… Inoltre, Giulietto Chiesa, che storicamente è stato, tra le altre cose, autore di libri per alcune delle maggiori case editrici italiane (tra cui Feltrinelli, Einaudi, Ponte alle Grazie, Laterza, Editori Riuniti), corrispondente da Mosca per i quotidiani L’Unità e La Stampa, oltre che per TG5, TG1 e TG3, oltre che esponente del Partito Comunista Italiano ed europarlamentare con la Lista Di Pietro-Occhetto, esprime l’auspicio di favorire, anche grazie alla propria visibilità sui mass media, un coordinamento tra formazioni politiche affini alla stessa Alternativa: progetto già in fieri con l’associazione di movimenti denominata “Uniti e diversi”. Continua, così, l’intenso impegno di questo autore per un mondo diverso e migliore, che, già in passato, gli era valso attenzione e riconoscimenti, tra cui il Premio Nazionale Cultura della Pace, nel 2002, per la sua attività giornalistico-umanitaria. Ricciardi :“Tra le principali posizioni programmatiche espresse da Alternativa, il suo movimento politico, c’è l’idea che sia da respingere il pagamento del debito pubblico da parte dei cittadini, almeno nella forma in cui si presenta attualmente, e tutt’al più questo sia da rinegoziare in altri termini, non così inaccettabili… Tale presa di posizione deriva dall’analisi del ruolo svolto dall’alta finanza, banche e speculatori in primis, nell’attuale crisi globale…infatti, non viene ritenuto giusto che la società civile, nella sua interezza, debba pagare proprio per una crisi causata da politiche economiche dissennate dell’alta finanza… A questo riguardo, volevo così chiederle, più in dettaglio, quali siano stati i meccanismi capitalistici che abbiano portato ai guasti dell’attuale crisi, e quali siano le misure che proponete per mettere in atto una politica sociale differente…Quindi, insomma, le chiedo di illustrare questa crisi non casuale, secondo le vostre analisi…” Chiesa: “Non c’è nulla di casuale: questa è una crisi, secondo quanto è stato già detto da qualche parte, sistemica, nel senso che non solo c’è una crisi di carattere strutturale, si tratta di una crisi che non è emendabile, perché è come quando si rompe una macchina: ci sono rotture che possono essere riparabili, e ci sono rotture che invece richiedono che si butti via l’automobile, punto e basta… ecco, voglio dire, se fonde il motore, la macchina non è più utilizzabile, se non cambiando il motore. Esattamente questo è l’esempio che io vorrei fare…la finanza mondiale è andata in surriscaldamento, e si è fusa. Questo meccanismo non è più riparabile. Ogni tentativo di protrarre resistenza produrrà soltanto ulteriori guasti. Questo è il senso dell’esempio della macchina che non si rimette più in moto. Siamo, cioè, di fronte a una svolta epocale sotto diversi punti di vista: in particolare, sotto questo punto di vista. Tale è il primo punto. Secondo punto: io non credo che il problema del non pagamento del debito sia che i cittadini singoli non pagano il debito: questo non è possibile. Questo si esprime, invece, in forma politica, in questi termini, perché questa è la situazione di uno Stato che è giunto a questa conclusione che io ho pocanzi delineato…”